Talking about | sacrifica tutto a un furore simmetrico.

Non è recensibile, almeno non da me. Io sono qua a parlare di quello che sento, che assaporo mentre leggo (e sopratutto divoro, visto il mio carattere violento) certi libri. 
E qui mi trovo davvero davanti a qualcosa di difficile persino da raccontare così, rilassata grazie all'aria fresca di settembre, senza sentirmi in ansia perché a me piace solo far sapere qualcosa. 
Insomma, Finzioni. Potrei elencare parole a caso come Silente, sostituendo a Pigna Pizzicotto Manicotto Tigre parole come estasi, irrealtà, anatomie, perdenti. Ma non avrebbe senso comunque.
Il fatto è che credo di dover recuperare tutto Borges comunque perché quello che ha da darmi è davvero importante credo.



I temi di questi racconti (se così si possono definire) sono numerosi, ma hanno comunque il comune denominatore dell'irrealtà. La finzione e l'artificio (guarda caso) sono appunto alla base di quello che passerà sotto i nostri occhi meravigliati.
"Procedimento migliore è quello di fingere che quei libri esistano già [...] Più ragionevole, più inetto, più pigro, ho preferito scrivere note su libri immaginari"
L'irrealtà parziale dell'esistenza, del racconto stesso emerge da Don Chisciotte, mentre una creazione del tutto completa (ma non del tutto perché scardinata da una realtà totalmente vera e tangibile) è quella di Le rovine circolari. L'inganno si nasconde dietro volti sfigurati, dietro sette forse un po' ridicole.

Il mondo, l'esistenza, è posto su piani infiniti, tutti possibili, molti assurdi. 
"In tutte le finzioni, ogni volta che un uomo si trova di fronte a diverse alternative, opta per una di esse ed elimina le altre; in quelle del quasi inestricabile Ts’ui Pen, opta - simultaneamente - per tutte. Crea, così, diversi futuri che a loro volta proliferano e si biforcano. Fang, diciamo, ha un segreto; uno sconosciuto batte alla sua porta; Fang decide di ucciderlo. Naturalmente, ci sono vari scioglimenti possibili: Fang può uccidere l'intruso, l'intruso può uccidere Fang, entrambi possono salvarsi, entrambi possono morire, eccetera. Nell'opera di Ts'ui Pen, si verificano tutti gli scioglimenti: ciascuno di essi è il punto di partenza di altre biforcazioni. A volta, i sentieri di quel labirinto convergono; ad esempio lei arriva in questa casa ma in uno dei passati possibili lei è mio nemico, in un altro mio amico."
Tuttavia lo schema non è mai drastico, ma solamente ininterrotto, da assaporare ogni volta, ogni finzione ha un "sapore" diverso.
Il dramma quasi ironico di questo creazione di creazioni è spesso palese, come ne La lotteria di Babilonia. La realtà è solo un gioco d'azzardo. Chi la regola è sfuggente, quasi evanescente ormai. 

Borges ci offre il preludio a una realtà da affrontare che spesso è tenace, spesso ancora più infima. Queste creazioni, i libri nei libri, i sogni rinchiusi in menti umane che aprono nuove porte su diversi mondi, sono armi contro una lotta eterna contro il tempo e lo spazio.

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