Monday Mixture | I drink and I know things

Esatto, proprio come faccio io. Anche io bevo vino e so le cose. E a distanza di un anno dall'ultima puntata della quinta stagione e a ben cinque anni di distanza da ADWD posso dire che avevo ragione. Ma sono sicura che non sarà l'ultima volta in cui lo dirò. Vi serve ancora il disegno per capire chi sono i genitori di Jon Snow?

Ma andiamo con ordine. 
Game of Thrones e tornato non solo carico di tensione, ma mettendo di nuovo in moto ogni storyline, tirando con cura i fili e piazzando nuove pedine. 
La prima puntata, The Red Woman, si apre esattamente con ciò che avevamo visto nell'ultima puntata. Così come arrivano le conseguenze dirette del salto giù dalla torre di Theon e Sansa, i nervi tesi a Winterfell e il viaggetto di Jaime a Dorne. 


Ci si immerge di nuovo poi nella caverna dove avevamo lasciato Bran con il Corvo a tre occhi, si torna a Dorne, a Pyke (anche in questo caso dopo una lunga pausa) e siamo nel cuore dell'azione anche per quanto riguarda l'allenamento di Arya. 



La seconda puntata Home è una nuova svolta nella narrazione. Il meccanismo narrativo di ASOIAF e intrigante, le cose vanno tenute bene a mente. Ed è infatti in queste puntate, così come nei libri avviene in alcuni POV perfettamente costruiti (perché altri proprio no), che hanno luogo eventi carichi di importanza, palesemente necessari ma strutturati in modo eccezionale. 

C'è una progressione ben precisa nella narrazione, che ovviamente risulta più immediata rispetto al caos che talvolta (spesso) emerge durante la lettura dei romanzi. 


E nel caso non fosse ancora ben chiaro questa è una saga fatta di lunghe, tremende, attese.


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