Get this now | placido.

Ok, ammetto che sono ossessionata da tante cose. Un numero nella media comunque. Ma sono più che sicura che Lovecraft sia quell'ossessione che sta sul podio insieme a poche altre. L'outsider, l'ossessionato a sua volta, quel metterci di fronte a un essere umano incapace di conoscere la realtà, incapace di comprendere cosa si celi davvero dietro il cielo stellato che si ritrova a fissare pieno di meraviglia. Quella meraviglia che diventa orrore, una terribile comprensione che non può, e non potrà mai, perché mai lo è stata nei tempi, essere tollerata.
Il buon Howard ci mette davanti agli strappi nel tessuto cosmico che diventano vere e proprie ferite nell'animo umano, l'invisibile si palesa (ma mai completamente, mai con fare troppo scenico, mai del tutto, nessun Necronomicon mai esplicitato) e le stelle brillano come potrebbero brillare altrimenti solo a Carcosa. 



Erik Kriek prende Lovecraft e smussa gli angoli. La narrazione è più composta, quasi ammaestrata. Si viene presi per mano quasi con gentilezza. Non che per questo ci si senta meno inquieti. Sappiamo a cosa andiamo incontro. Sappiamo bene chi sono gli abitanti di Innsmouth, ma grazie a questo tipo di lentezza, affrontiamo l'orrore con una calma placida ancora più straniante. Kriek ha reso Lovecraft meno frustrato, meno orrorifico in parte. Incredibilmente la cosa mi è piaciuta da morire.
La sceneggiatura procede omogenea, un racconto come Dagon (uno dei miei racconti preferiti tra tutti quelli di Lovecraft) è un viaggio nell'orrore Lovecraftiano puro, con piedi che affondano nella melma viscida, geroglifici che non dovrebbero essere mai letti, e sebbene sia un racconto che ormai conosciamo a memoria neanche stavolta mi sono sentita meno sopraffatta. Merito del vecchio Howard, ovvio, ma anche di Kriek, che svela con un terrore quieto la creatura mostruosa che si cela dietro il reale. 



Il fatto che Kriek si sia ispirato ai fumetti della EC Comics degli anni '50 ha reso tutto ancora più credibile, più concreto. La copertina è la summa completa di ciò che affrontiamo leggendo questi racconti. Un tuffo nel cosmo, un orrore pieno di meraviglie. Per non parlare dei dettagli, dei motivi ittiformi, delle pieghe ripugnanti, delle creature che volano terribili sopra le nostre teste, nei parchi, mentre noi continuiamo a ignorare tutto.

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