Talking about | TBR estive.

Tra gente che chiede cappuccini senza schiuma e creme solari alla ganja mi sono fatta una minuscola lista di libri che esigo recuperare quest'estate. Il fatto che come minimo nessuno di questi verrà spuntato dalla lista passa del tutto in secondo piano. Il criterio di scelta è: mi vanno.

  • La fuga, James Dashner. Ok, il primo ha passato l'esame. Sono curiosa di proseguire con la saga (miracolo!).
  • Joyland, Stephen King. Secondo me l'estate è il periodo migliore per leggere King. Sarà che quando esco da lavoro immergermi nella sua narrazione genuina mi fa bene al cuore e alla testa, ma sono convinta che sa capace di offrire una quantità gustosissima di adrenalina che d'estate ci vuole. In realtà ero indecisa se recuperare prima "Doctor Sleep", ma ho il timore che sia una delusione tremenda.
  • Undici Solitudini, Richard Yates. Lo devo leggere da una vita. È abbastanza breve, e, leggendo la trama, essenziale. Ho l'impressione che sia capace di stritolarti come Carver.
  • Quella sera dorata, Peter Cameron. Nella trama viene definito come "una commedia brillante e feroce", praticamente un tizio si impiccia negli affari di una famiglia per scrivere la biografia di uno scrittore famoso. Di Cameron ho letto tempo fa "Un giorno questo dolore ti sarà utile" che ho davvero apprezzato, un libro capace di fare molto male forse, ma senza essere pretenzioso. 
  • Più lontano ancora, Jonathan Franzen. Jonathan, amico mio. La scorsa estate "Le correzioni" mi hanno regalato giorni (pochi perché l'ho divorato) di beatitudine. Sincero,crudele, vivo. Quest'opera è una specie di autobiografia, Franzen ha passato giorni su una piccola isola nel Pacifico. 

Diciamo che queste sono le letture che recupererò quest'estate, o almeno spero, ma sopratutto quelle che servono a incanalare il mio nervosismo e la mia esasperazione dopo il lavoro. Le vostre liste?


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