The struggle is real #1, «Cthulhu fhtagn» e tutto ciò che Lovecraft comporta.

Cominciamo con il dire che questa rubrica mi è venuta proprio dal cuore, essendo io l'esemplificazione dello "Struggle is real". Ovvero, spesso molte cose, sopratutto in campo letterario, diventano per me, ironicamente ovvio (o forse no), un problema enorme, in questo caso diciamo, fissazione.
Non la voglio prendere tanto larga, arriviamo subito al dunque perché ho anche molto, ehm, "materiale" da proporvi.




Lovecraft è ufficialmente e clamorosamente uno dei miei scrittori preferiti. Lovecraft è lirico, antiquato in una maniera ambiziosa, un meraviglioso abisso. L'orrore di Lovecraft non è vero orrore, molto meno di quello che, per esempio, si riscontra leggendo Poe (e io adoro Poe). Perché definire Lovecraft scrittore di racconti dell'orrore sarebbe assolutamente controproducente, sarebbe riduttivo. Non si tratta di semplice orrore, ma di incubo, di inconscio malato, Lovecraft ha dietro il suo "orrore" mitologia e psicologia, ha un cosmo pieno di esseri blasfemi e urlanti. Una cosa del tipo "Se guarderai a lungo nell'abisso, anche l'abisso vorrà guardare in te" portata all'ennesima potenza, dalle stelle alle mansarde dove annaspano esseri umani insicuri o meno. Avevo detto che non la prendevo larga, lo so, ma vi voglio dire quale sia il problema. O meglio, quale sia l'incommensurabile bellezza che mi porta ad adorarlo follemente.
Mettiamo subito in chiaro che io sono affascinata in una maniera che talvolta sfiora il morboso da varie cose, e nella top ten troviamo la "materia onirica". Sempre nella top ten troviamo i viaggi nel tempo e le dimensioni parallele. Quando ho letto questa cosa nell'introduzione di "Tutti i racconti 1897-1922" (vedi sotto) sono rimasta folgorata: "Se io mi siedo alla scrivania con l'intenzione di scrivere un racconto, è molto probabile che non ci riesca. Ma se scrivo per mettere sulla carta le immagini di un sogno, tutto cambia completamente." Saremmo diventati ottimi amici. E così è stato. Chiunque potrà dirmi che non è il suo genere, che non ama la sua prosa, ma nessuno potrà dirmi che un qualsiasi racconto di Lovecraft non sia terribilmente affascinante.
La realtà di Lovecraft, la sua dimensione umana per così dire, affonda le radici in una non consapevolezza terrificante, l'uomo di Lovecraft, il protagonista, ha una caratteristica fondamentale, non sa, e nel caso sappia sprofonda in un universo insostenibile per i suoi orrori, in un piano mentale non sopportabile, la realtà non è più tollerabile, la conoscenza è proibita perché malsana. E spesso nessuno può sottrarsi a ciò, proprio perché debole, inferiore, perché impossibilitato da forze meravigliosamente estranee a qualsiasi altra mitologia, perché legati a una forza ben più forte, come per esempio una specie di hýbris molto più arcana e infida del normale. Il male è affascinante perché puro e onnipresente.
È questa mitologia, questo arcaismo così presente ovunque, questo mistero che si insinua sotto forma di riti pagani, di orrori notturni, che mi affascina ogni volta, che mi fa completamente arrivare altrove. Lovecraft mette in funzione il mio cervello in una maniera assurda.
Ma oltre alla materia "onirica" possiamo intravedere anche aspetti "umani", o almeno, più umani che trovare tavolette d'argilla che portano alla distruzione. In Lovecraft si colgono temi che sfiorano l'eugenetica, talvolta si colgono pretese conservatorie, prese di posizione che non sono messe lì per essere lette, semplicemente sembrano affiorare.
Ora, per invogliarvi voglio proporvi alcune letture, magari da scaglionare bene nel tempo, se non volete fare strani sogni, e non scherzo. Come ho detto Lovecraft mette in moto il cervello, sveglia zone mentali che forse ogni tanto vanno svegliate, si infila sottopelle. Abbraccia il mito, l'uomo, la sociologia, la psicologia, l'astronomia, il pagano. So che sembrerà esagerato (e vi invito a leggervi di nuovo come si chiama la rubrica) ma è così che ve lo so spiegare.



I capolavori (Mondadori Grandi Classici): se volete andare sul sicuro per iniziare come si deve. Io personalmente non ce l'ho perché già sapevo che lo avrei adorato e quindi sono passata direttamente al punto due.

Tutti i racconti 1897-1922 (Mondadori Oscar Gialli): la raccolta perfetta a mio parere, seguita da altri tre volumi. I racconti sono sitemati in ordine cronologico appunto e divisi in diverse sezioni. Qui abbiamo nella prima parte i racconti "maturi", seguiti da quelli "giovanili" e poi quelli scritti in collaborazione.

Lovecraft - Antologia vol.1 (Magic Press): se finisce, giustamente, che vi piace Lovecraft dovete prendere questa graphic novel. Primo volume di vari racconti disegnati dai talenti del fumetto inglese. Diventerete scemi, vi avverto. Sono meravigliosi e questo davvero merita, merita, merita.

Neonomicon di Alan Moore e Jacen Burrows (Bao Publishing): Moore incontra Lovecraft, il risultato è tremendamente e stupendamente spaventoso. Veramente disturbante. E quando dico disturbante intendo dire che per un'oretta buona starete zitti a fissare il vuoto.

Io spero davvero di indirizzarvi alla lettura, e se avete già letto qualcosa e avete apprezzato, di avervi offerto qualcosa in più!
So che i miei post "natalizi" non sono proprio in tema con il clima, ma insomma, Lovecraft a Natale potrebbe essere un'esperienza entusiasmante no?

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