Good reasons | deliri.

Trovare un'opinione sensata è cosa rara su questi lidi. Tra l'altro le mie ultime letture sono state (in ordine eh): King, Eggers, Vandermeeer. Sono sfasata. Ovvero, mi scoppia il cervello.

E perché no, in mezzo ci ho messo pure l'antologico della Mammaiuto. Un delirio sfolgorante.


  • Dovete leggerlo perché così poi vi leggerete anche la genesi dell'opera (merita pure quella).

                                           
  • Perché loro sono bravi e fighi. Accettiamolo.
  • Comunque. L'antologico. L'idea è stata quella di seguire la stessa trama, lo stesso input per ogni racconto. E di racconto si parla, perché alla fine se "Un ragazzo parte per un viaggio. Ferisce qualcuno. Non torna più a casa" qualcosa si deve pur raccontare in fondo. E questo ha reso la lettura dell'antologico un piacere. Vi assicuro che non ve ne accorgerete. Perché i racconti, dieci in tutto, sono così diversi tra loro che è una mutazione continua, un rigenerarsi di volta in volta. Il fatto che l'antologico sia basato su questa idea, vi sfuggirà sicuramente dalla mente, scivolerà via. Diventa una raccolta di storie belle.
  • Storie belle che colpiscono tutte quante l'obbiettivo. Non ne ce n'è una noiosa o manchevole. Quello che le accomuna è forse quel retrogusto un po' amaro, quasi cattivo. Per quanto si parli di ragazzini che vanno a parlare con un drago la sensazione che ho avuto è stata comunque quella di essere investita dalle emozioni con i piedi ben piantati per terra.

                                               
  • È un esercizio di stile che non annoia. Ve l'ho detto, non ve ne accorgerete nemmeno che è un antologico nel senso più stretto del termine. Si passa dal fantasy, al drama, sci fi. Tutto quanto. È ricco. Un delirio continuo di voci, colori, sensazioni.

                                              
Leggete l'antologico, è uno stordimento bello (bello che ti riempe la bocca) e potrete andare veramente lontani, senza neanche muovervi di un millimetro. 

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