Per quanto riguarda le letture ammetto con giubilo che quello che ho letto mi è stato tutto consigliato. Sono entrata in libreria e mi son fatta consigliare, come al solito ovviamente, ma alla fine ho ascoltato e non ho acciuffato un libro che alla fine avrei scelto da sola. Giubilo perché ho letto tantissima roba bella. E quindi.
- Nudi e crudi, Alan Bennet. Una sghignazzata alle spalle della decenza. Quando ai coniuge Ransome "scompare" casa (tutto sparito, anche gli avanzi della cena) accade a entrambi qualcosa di strano. Quella maschera di decenza che avevano addosso sembra scivolare via, mentre entrambi confusi cercano di farla aderire ai loro volti composti. Si ride un sacco e ci si rende conto come anche senza far niente si può essere persone davvero brutte.
- Il soccombente, Thomas Bernhard. Tre elementi, tre pianisti, tre virtuosi. Ma solo uno di questi è davvero, perché appunto è, il migliore. Glenn Gould. L'io narrante condivide con il lettore un'angoscia che è un monologo infinito, da levare il fiato. La confessione di cosa sia un soccombente, l'analisi chirurgicamente spietata di un passivo aggressivo, il crollo umano di fronte all'arte.
- Finzioni, Jorge Luis Borges. Non ce la faccio a delirare di nuovo, andate qui, dai.
Voi?