A parte una lettura che metto tranquillamente nella categoria "meh" (ovvero il primo volume della saga di Mercy Fall), il resto è molto positivo.
- Il cardellino, Donna Tartt. Ovvio no? Dopo un anno di attesa l'ho letto e mi sono innamorata. Tra l'altro ho espresso il mio palese apprezzamento qui. Questa è una storia di solitudine e bellezza. Ogni parola ha una portata maestosa, una carica, ogni virgola vi si inciderà nel cranio e vi farà bene, o male, al cuore. Sebbene manchi in alcuni punti l'efficacia narrativa che contraddistingue "Dio di illusioni" la Tartt passa comunque al livello successivo, e costruisce un intreccio, un percorso che non fa una piega.
- Le macchine infernali, K. W. Jeter. Il mio ragazzo me lo ha dato come lettura piacevole per affrontare il volo verso Amsterdam (se non mi distraggo e leggo mi annoio mortalmente). Vi dirò due cose. La prima è che il mio ragazzo voleva probabilmente tenermi sveglia, visto che questo romanzo vi terrorizzerà giusto un pochino. La seconda è che poi arriverà un post più lungo al riguardo. Ma intanto sentite, vi state chiedendo se sia possibile unire steampunk (quello fatto bene), fantasy, horror e nefandezze umane senza creare un'opera che soddisfi solamente la vostra voglia di leggere del sano pattume senza rifletterci sopra? Sì. Possibilissimo. Procuratevi questo romanzo e poi ditemi se non vi sentite tremendamente osservati.
- Sonno, Haruki Murakami. Questo racconto compare anche in "L'elefante scomparso e altri racconti" (che contiene "Granai incendiati" che dio santissimo è uno dei racconti più belli che abbia mai letto finora). Ma dovete procurarvi questo libriccino. È un percorso in una veglia eterna che cancella poco a poco la realtà. E con queste illustrazioni vi assicuro che perderete la testa.
- Annientamento, Jeff Vandermeer. Mi pare di aver delirato abbastanza nel post di mercoledì no?