In un'oretta mi sono divorata con piacere "Cosmetica del nemico" di Amélie Nothomb. Avevo sempre posticipato la lettura di questo libriccino perché sospettavo un gioiellino simile a "Diario di rondine". Ovvero qualcosa che si discostasse dal suo filone autobiografico ("Metafisica dei tubi" e gli altri, raccolti tutti nel volumone Voland tra l'altro), ma molto meschino.
La trama in breve è questa. Jérome, un uomo d'affari, è nella sala d'attesa dell'aeroporto quando viene avvicinato da un tipo fastidioso, Textor Texel, il quale comincia a parlare incessantemente, annoiando di proposito il malcapitato. Viene addirittura avvisato che è stato scelto per esser perseguitato.
Abbiamo quindi la solita situazione crudele e surreale, personaggi che poco a poco vanno formandosi, allargando il loro spettro di emozioni. Un intreccio che si svela placidamente.
In questo caso ci viene donata anche una notevole esasperazione. Questo Textor è davvero fastidioso, arriverà ad essere odioso e raccapricciante.
Ma a metà lettura ecco che la Nothomb allenta la presa. Scioglie lei stessa un sacco di fili, e la tensione creata scompare. Parliamoci chiaro, non ha certo risolto la questione frettolosamente. Però un po' banalmente rispetto agli standard.
Non posso dirvi altro al riguardo, la parola spoiler luccica splendente. Però posso dirvi, non mi è piaciuto allora?
Sì, mi è piaciuto, però mi aspettavo di meglio. In "Diario di rondine" l'ossessione strisciante non perde un colpo. Qui invece l'esasperazione scompare lasciando il posto a una presa di coscienza altrettanto crudele, ma comunque priva di carisma.
Per questo consiglio ugualmente questo libro sopratutto a chi ancora non ha approcciato la Nothomb. Io continuo ad adorare il filone semi autobiografico, ma per cominciare ho sempre consigliato "Diario di rondine". E ora ci aggiungo "Cosmetica del nemico". È in questi romanzi che Amélie mette in atto le meschinità del cuore, dove i protagonisti di umano hanno veramente poco, eppure è tutto così vicino e tangibile. È un ottimo primo approccio. Dopo buttatevi sul volumone Voland se vi sono piaciuti questi, perché lì ne vedrete delle belle. "Biografia della fame" vi spellerà vivi.