11.3.15

Talking about | non fiction e birre terapeutiche.

Perdonate l'assenza ma mi son dovuta riprendere. In pratica il mio organismo ha ben pensato di beccarsi un simpatico raffreddore che mi ha stordito malamente. Son passata a rimpinzarmi di tè allo zenzero e efferalgan per poi scoprire con giubilo che la soluzione era semplicemente sfondarmi di ogni tipo di schifezza e birra in sole dodici ore. 
Non ho completato moltissime letture tranne quelle non fiction che avevo scelto di accostare ad altro. Perciò niente, un riassuntino veloce di tre cose che forse potete leggere senza neanche molta fatica.

Vita di Noè, Erri De Luca. A proposito di Noè, avete visto il film di Aronofsky con Crowe? Ero fuori di senno io o è una trashata assurda? Perché io me lo son sorbita per tutta la sua durata non riuscendo a trattenere ogni dieci minuti un "ditemi che è uno scherzo". Poi leggendo in giro vedo che si grida al capolavoro. Ragazzi, c'è Noè che si lega la pelle del serpente addosso e comincia ad avere i poteri magici, ci sono golem di pietra che costruiscono l'arca. Ero ubriaca io? E appunto, giusto qualche giorno prima avevo letto la vita di Noè commentata da De Luca, e vi dico. Quella leggetela. De Luca è piacevolissimo, la lettura è anche piuttosto veloce, potete fare i sapientoni ancora di più.


Consigli a un aspirante scrittore, Virginia Woolf. Io e la Woolf, ormai lo so bene, non andiamo molto d'accordo. Sto posticipando da anni la lettura di Orlando perché so che quello potrebbe davvero piacere, ma ho il timore di esser di nuovo infastidita. Comunque, in queste pagine di diario Virginia ci parla di vita quotidiana, di problemi, delle sue letture e di ciò che scrive. È una telecamera puntata su una donna che da aspirante scrittrice acquista popolarità, si legge nei giornali, parla degli incontri con i colleghi, si lamenta perché si blocca. È stato molto, molto piacevole. Anche in questo caso tra l'altro la lettura è velocissima, e la parte dedicata alla lettura è scorrevole e piena di infidi commenti.

Da Atlantide alla Sfinge, Colin Wilson. La prima volta che lessi questo libro ne sapevo molto meno di adesso. Dopo esser stata ricoperta di nozioni al liceo e ora pure all'uni riesco a riconoscerne ancora di più il valore. Non fatevi fregare per favore, perché questo libro da parte sua non intende fregarvi affatto. Non è roba da allucinati che vogliono convincervi che la piramide di Giza è atterrata con classe, mollata lì da un marziano annoiato. Partendo da dubbi quanto mai ragionevoli e scoperte magari accantonate partono riflessioni sulla civiltà umana e le sue conoscenze. Dal'antropologia, alla geologia. Se perdonate a Wilson qualche riga dove smostra fin troppo per farvi vedere quante ne sa lui e il suo (un po' giustificato comunque) mettere le mani avanti per dirvi che no, non è allucinato, questa lettura sarà veramente proficua.


Ci sentiamo tra qualche giorno. Sto leggendo "Atti osceni in luogo privato" di Marco Missiroli e si preannuncia una lettura di cui parlarvi.