23.1.15

Get this now | cose piccole che rimangono.

Ehm ehm. Scusate l'assenza ma ci sono stati vari intoppi che hanno richiesto la mia poca tolleranza e la mia inesistente pazienza. Al tirocinio sono antipaticissima a tutti e quindi devo sorbirmi orari raccapriccianti e come se non bastasse ho passato gli ultimi quattro giorni a letto, influenzata, io che con 37 faccio già testamento, nella notte in cui ho avuto la febbre a 38.5 ho sognato di essere una divinità delle foreste e a seguire un incrocio tra un libro di Bradbury e O.C.

Ma veniamo a noi. Ora sto abbastanza bene, e mi è venuto in mente di segnalare quello che sicuramente, anche se non si può mai dire, è un libro che finirà nei migliori dell'anno. 
"Il cimitero senza lapidi e altre storie nere" (in lingua originale "M is for Magic") di Neil Gaiman è quello che serve ad ognuno di noi. La prendo un po' alla larga se non vi dispiace.
Quando ero piccola mia nonna mi raccontava la storia del Gatto Mammone, storia che, neanche a dirlo visto il titolo, è una delle cose più belle del mondo. Insieme alle cose belle vere, tipo la pizza. La cosa bella è che era dolcissima ma inquietante da morire. Io ancora oggi, quando ne ho l'occasione la racconto (se volete sono disponibile!). Mi si è nascosta da qualche parte, con tutte quelle parole non dette e quelle magie subdole.


Per questo quando Neil nell'introduzione dice  che "I racconti che leggi quando hai l’età giusta non ti abbandonano mai davvero. Magari ti dimentichi chi li ha scritti o come si intitolava la storia. A volte ne dimentichi la trama, ma se un racconto arriva a toccarti ti resterà accanto, infestando quei luoghi della mente che visiti molto di rado." ho capito di avere in mano un vero e proprio strumento di potere. Non sto parlando di chissà quale teoria o chissà cosa (anche se potremmo, iniziando dal prendere "Albero e Foglia" e mettere in tavola un bellissimo discorso) sto parlando di sensazioni tutte di "pancia". C'è qualcosa di terribilmente potente in questi racconti, qualcosa che vi porta in una dimensione particolarissima. Dico che serve ad ognuno di noi proprio per questo. Se leggete questi racconti e non vi sentite piccolissimi, e non anagraficamente ma umanamente, allora forse c'è qualcosa di sbagliato in voi. Tutti i racconti sono ammalianti,infidi, genuini. 
Ci sono storie che tolgono polvere da angoli della nostra mente davvero insoliti, risvegliano una sensazione che è percepibile solamente di notte, ma solo ogni tanto.
Questa raccolta è spiazzante. Vi giuro, ero senza parole. Due racconti in particolare, mi hanno completamente stesa, "Ottobre sulla sedia" (che è sicuramente una delle cose più belle e fredde mai scritte) e "Il prezzo", che con tre semplicissime parole (per altro niente di apparentemente così eclatante) è riuscito a crearsi un bel posticino nella mia testa, e ora se ne sta lì. E ogni tanto mi saluta con la mano.
Insomma, rimediate! Se siete persone vere, non potete non perdervi.