Ebbene, dopo mesi di wishlist, contemplazioni, aspettative, ho letto Gone Girl?
Farvi un'introduzione? Non credo proprio. Ormai, rispetto a quando lo misi in in wishlist alla sua uscita questo romanzo è sulla bocca di tutti, e giusto mercoledì è uscita la sua trasposizione cinematografica, traboccante di hype, visto che oltretutto il regista è quella simpatica mente subdola di David Fincher. Comunque sia, impossibile fare un'introduzione anche perché siamo al livello spoiler di Game of Thrones. Qualsiasi frase può esservi letale.
In ogni caso, Gone Girl, tradotto in Italia, e continuo a non capire il motivo di queste traduzioni, come "L'amore bugiardo", parla di Nick e Amy, innamorati, tutto sembra andare, più o meno per il meglio, poi, nel giorno del loro quinto anniversario Amy scompare.
Oddio, ora come continuo? Beh, insomma, Nick, che ci viene descritto come il belloccio di provincia, viene messo tra i sospettati. E Nick di roba losca sembra averne.
Ok, mi fermo qua.
La narrazione salta da Nick e il suo pov e Amy e il suo diario. Un capitolo a testa, una battuta a testa che, ovviamente, vi porterà sull'orlo di una completa nevrosi e vi causerà la voglia sempre più famelica di finire il libro entro la giornata. Perché questo libro è fantastico. È davvero un bel libro. Sensazionalistico quanto basta, pieno di colpi più o meno taglienti, riesce a tenervi in tensione finché, stremati e offesi dal fatto che vi siete divorati un centinaio di pagine in un lampo, non lo poserete pieni di curiosità frustrante.
Definirlo un libro di genere, un thriller, mi sembra un po' riduttivo. Questo è uno di quesu casi dove dare un'etichetta significherebbe sminuire un lavoro finissimo da parte dell'autore, in questo caso l'autrice, che è riuscita a regalarci qualcosa di cui abbiamo davvero bisogno.
Flynn opera sui personaggi un lavoro magnifico, riesce a tratteggiare un quadro così realistico, così emotivo, e senza una tale capacità narrativa il risultato non sarebbe stato tanto eccellente.
Ma il vero punto forte di questo libro è un altro. Ora se volete, fermatevi qui. Non voglio sentirmi dire che faccio spoiler, perché questo non è uno spoiler. È solo una considerazione che qualcuno però potrebbe considerare il Robb Stark morto della situazione.
Che fatica.
Comunque, il punto forte del libro è il fatto che è chiaro fin da subito, fin dalle prime pagine, e anche chi ha visto il trailer del film secondo me se n'è già accorto, che quella suspense, quella tensione, quella corda tesa quando si spezzerà rivelerà un plot twist di dimensioni enormi.
E ragazzi, i plot twist sono quella cosa senza la quale il mondo vivrebbe molto, molto male. I plot twist sono come la pizza. Ed è chiaro che qui ce ne sia uno. Io mentre leggevo sospiravo in una maniera orribile, cercando di capire. Dico che non è uno spoiler perché la Flynn sa benissimo quello che ha fatto. Più si va avanti più lei sembra prepararci alla cosa, ma, per ogni passo in avanti ne fa uno indietro. Per ogni taglio mette un cerotto. È una cosa da nevrosi.
Una cosa bellissima.
Questo è quello che, a mio parere, rende questo libro una lettura bella. È un Palahniuk elegante. È terribilmente cattivo, ma lo fa in una maniera squisitamente insidiosa, e, sopratutto, consapevole. È la tensione sulla tensione.
Insomma, dovete leggerlo. Io ancora non ho visto il film, provvederò, anche se prima devo andare a vedere Lo Hobbit.
Ah, ultima nota. E stavolta forse è spoiler vero. Il finale non è trash come in molti hanno detto. Non è esagerato. È FOTTUTAMENTE SBAGLIATO. TERRIBILMENTE SBAGLIATO. Ed è lì che scatta la nevrosi vera.